
“Sul serio è così. Ci ho pensato a lungo. Impari a convivere con il dolore, impari a convivere con loro. Perché sì, rimangono nel nostro cuore, anche se non respirano e non vivono più accanto a noi. Non è lo stesso dolore devastante che si prova all’inizio, il dolore che ti travolge e ti fa venire voglia di piangere nei posti sbagliati e di prendertela con tutti gli idioti che sono ancora vivi mentre la persona che amavi è morta. È qualcosa che impari a gestire. Come adattarsi attorno a un buco. Non so. Come essere.. una ciambella invece di una focaccina.”
Dopo l’enorme successo di Io prima di te e il suo triste finale la curiosità era tanta, così ho deciso di leggere l’attesissimo seguito Io dopo di te. Ritroviamo lo stesso mondo che avevamo lasciato, gli stessi personaggi, ma nulla è più come prima, perché Will non c’è più e ha lasciato dietro di sé un enorme vuoto. Avevo immaginato un romanzo molto diverso dal precedente e, in effetti, il divario con il primo libro è enorme. Avevo immaginato un romanzo di dolorosa rinascita, ma ritroviamo una Louisa completamente cambiata rispetto a prima, ridotta l’ombra di ciò che era. La nostra spensierata ragazza della campagna inglese si è trasferita in città, ha un lavoro mediocre che non la appaga, vive in uno squallido appartamento, ma soprattutto il fantasma di quello che ha vissuto la perseguita ovunque.
Si sente fuori posto, Louisa Clark, sente di esistere ma non di vivere, perché aveva adattato la sua intera esistenza attorno all’uomo che accudiva giorno e notte, l’uomo che amava, ma che ora non c’è più. Niente è andata come doveva e l’idea di condurre una vita che delude le aspettative di chi non c’è più non le dà pace. I cambiamenti sono stati molti, ma prendere atto che la vita continua non è semplice. Louisa cede sotto il peso dei ricordi, del senso di colpa e delle difficoltà da affrontare ogni giorno e si getta dal tetto del suo palazzo di Londra.
Queste sono le premesse di un romanzo avvincente, un racconto che l’autrice Jojo Moyes riesce a rendere unico e non semplicemente il sequel di Io prima di te (rischio enorme visto il successo del primo libro). I colpi di scena sono tanti, dall’arrivo di una misteriosa ragazzina sbandata di nome Lily, all’improvvisa svolta femminista portata avanti dalla mamma della protagonista, oberata dai doveri di moglie e di madre. Probabilmente, in diversi punti della storia, molti lettori avranno trovato difficile immedesimarsi nella giovane protagonista: Will le aveva spianato la strada verso un futuro dorato, aprendole gli occhi sulle sue possibilità, perché lei sta rovinando tutto? Perché si ostina a crogiolarsi nel suo dolore? La verità, secondo me, è che ognuno di noi reagisce diversamente alla perdita di una persona amata. C’è chi cerca di tuffarsi in una nuova travolgente storia. Chi rifugge l’amore consolandosi con il sesso. Chi non ripartirà mai. Un esempio di come sia difficile e personale l’elaborazione del dolore la dà il variopinto gruppo di sostegno che Louisa inizia a frequentare, controvoglia, ma che saprà inaspettatamente aiutarla nel curare le sue ferite. E proprio lì conosce Sam, un uomo che farà battere nuovamente il suo cuore.
Io dopo di te è un bellissimo romanzo: a parer mio non eguaglia il precedente, ma senza dubbio vale la pena leggerlo. Onestamente era difficile creare un “finale” che accontentasse tutti, ma penso che l’autrice ci sia riuscita abbastanza bene. Come per il primo romanzo non mancano le battute divertenti e le scenette tragi-comiche che fanno sorridere, rendendo la lettura scorrevole e piacevole. Nonostante tutte le difficoltà, anche per Louisa arriva un dopo che si trasforma in un bellissimo presente da vivere, approfittando di quello che la vita le offre ogni giorno. Voglio credere che Will avesse messo in conto tutto questo nella sua lettera: tutto alla fine si sarebbe sistemato, anche se all’inizio sembrava impossibile.
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